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sabato 7 luglio 2012

Convivenza more uxorio nel fumetto italiano.








La nostra legislazione, ci dice che il mutamento dei costumi ha dato luogo a unioni stabili tra uomo e donna, pur in assenza del matrimonio.
Questa situazione, indicata famiglia di fatto o convivenza more uxorio, ha funzione analoga a quella del matrimonio, costitutiva di una famiglia non fondata sul matrimonio.  
Ergo, Diabolik ed Eva sono una famiglia!
La coppia che convive stabilmente è una formazione sociale nella quale si svolge la personalità individuale. La decisione di non formalizzare il vincolo è una scelta esistenziale che deve essere rispettata. Immaginate, se, per colpa di malpensanti conservatori (e senza rispetto per la legge), Diabolik ed Eva non avessero potuto vivere insieme? Il loro messaggio, il loro amore, a cosa si sarebbe ridotto?

E' la coppia di fatto più celebre del fumetto italiano (e non).
Non hanno avuto bisogno del matrimonio per consacrare se stessi e il loro modo di amarsi completamente, senza riserve.
Si sono visti, poi guardati, e infine scelti, consapevoli che quel loro primo sguardo nella suite dell'Hotel Excelsior di Clerville, in quel marzo 1963, era una catena d'oro con i diamanti, un legame che sarebbe durato per sempre, pur messo a dura prova da tanti episodi (ricordiamo "Lotta disperata", nel quale Diabolik tenta di uccidere Eva, perchè lei ha disubbidito ai suoi ordini, per evitare dei delitti inutili), ma sempre rafforzato come un bonsai bisognoso di cure, per diventare forte, indissolubile.
Essere ricercati, avere una condanna a morte sulle spalle, costretti a vivere con delle maschere, se, per qualche altra coppia, avrebbe avuto l'effetto di distruggere il sentimento in sottofondo, per questa , non ha fatto altro che farlo diventare eterno. 

Quest'immagine (disegnata da Beniamino Del Vecchio nel 2008 e colorata digitalmente da me), ha solo l'effetto di portare alla mente la contraddizione e ciò che rappresentano oggi Diabolik ed Eva Kant, ma anche ciò che non vogliono rappresentare.

venerdì 6 luglio 2012

Essere una donna è peggio che essere un contadino!


 


Essere una donna è peggio che essere un contadino! E' un continuo potare e spruzzare antiparassitari: ci sono le gambe da depilare, le ascelle da rasare, le sopracciglia da strappare, i piedi da strofinare con la pomice, la pelle da esfoliare e idratare, i punti neri da schiacciare, le radici dei capelli da colorare, le ciglia da tingere, le unghie da curare, la cellulite da massaggiare, gli addominali da esercitare. L'intero processo è così armonico che ti basta trascurarlo per qualche giorno perchè vada tutto in vacca.
A volte mi chiedo come sarei se lasciassi fare alla natura: con una barba folta e i baffi a manubrio da ciascun ginocchio in giù, le sopracciglia a cespuglio incolto, la faccia come un cimitero di cellule morte, un'eruzione di punti neri, le unghie lunghe e adunche come quelle di un'arpia, cieca come un pipistrello e tutti gli animali delle specie inferiori in quanto senza lenti a contatto, con un corpaccione flaccido che tremola tutto attorno. C'è da meravigliarsi se le donne non si sentono sicure di sé?
                                                                             (tratto da "Il Diario di Bridget Jones")